Il Racconto Erotico
Sofia è così sexy oggi, quando l'ho vista alla fotocopiatrice con quel vestitino sopra le ginocchia, i capelli raccolti. Una spallina dell'abito è scivolata dalla spalla, lei fa per rimetterla a posto ed io la fisso dalla mia scrivania con la bocca asciutta. Mi alzo e con una scusa mi avvicino al fotocopiatore: "Ciao Sofia, fa caldo oggi vero?" non sapevo cosa dire, ma una cosa qualsiasi e banale andava bene, mi bastava stare vicino a lei e sentire il suo profumo. Parliamo del più e del meno per pochi minuti. A fine giornata la incrocio nel corridoio prima di uscire, ci scambiamo qualche opinione sul lavoro e poi mi dice che stasera i suoi non ci sono ed è a casa da sola. Non sono uno sfacciato e non mi invito a casa degli altri senza che non siano loro a farlo, sono troppo timido. Però oggi potrebbe essere la volta buona per farle leggere uno dei miei racconti, quelli che scrivo nel tempo libero. Nella frenesia di raccogliere le sue cose le allungo dei fogli cambrati, il primo è bianco e le spiego che è un racconto scritto da me e che le regole del gioco sono semplici: lo deve leggere a casa, da sola, mettendosi comoda, così da stimolare la fantasia. Inizialmente tentenna interrogandosi su cosa possa aver scritto, ma poi sorride e dice che ci darà un occhiata.
La vedo uscire dall'ufficio ed io la guardo tutta, da cima a fondo con avidità. Che caldo.
Arrivata a casa Sofia si fa una doccia. Una cena veloce con un'insalatona e dopo aver sistemato alcune cose si sdraia sul divano. Indossa solo un paio di mutandine ed una camicia da notte. Accende la TV e dopo aver fatto un po' di zapping annoiata si ricorda del foglio datole da Matteo in ufficio. Incuriosita inizia a leggere il racconto: parla di una coppia di amanti che cercano un posto appartato per stare un po' soli. La storia sembra semplice finché i due non arrivano in un Motel. Qui il racconto inizia ad accendersi "...si baciavano in piedi con le lingue avide della saliva dell'altro, intanto con le mani lei gli sbottona la camicia.
"Cosa diavolo scrive Matteo? Ma è diventato matto a darmi una cosa del genere?" Però Sofia è presa dalla curiosità e continua a leggere "...lui è sdraiato sul letto, lei sopra, indossano solo gli slip. Si vede benissimo che a lui stanno proprio stretti. La ragazza si stacca dalla sue labbra iniziando a scendere prima sul petto, poi verso l'ombelico... con le dita prende l'elastico delle mutande e gliele toglie lentamente scoprendo il suo membro duro, ma non abbastanza per lei. Torna a baciare la pancia sotto l'ombelico, scendendo ancora sul pube; con la mano sinistra prende il suo pene delicatamente spostandolo per poter baciare meglio la sua base. Poi con la punta della lingua dallo scroto sale lentamente su tutta l'asta fino alla punta. Lui emette un gemito di piacere, lei si stacca e ripete la dolce leccata. Alla terza leccatina lei ingordamente si infila la punta in bocca, succhiandola e riempendola di saliva per farla scivolare meglio..."
Sofia teneva i fogli in una mano e durante il racconto l'altra scivola nelle mutandine umide. Infila un dito nella vagina e fradicio lo passa sul clitoride massaggiandolo lentamente, con dolcezza ed intanto continua a leggere "...Lei cerca di infilare tutto il pene in bocca tenendolo con la mano alla base per tenere libero il glande dalla pelle. Le sue labbra scivolano facilmente, la saliva è ovunque colando sulla mano e sul suo scroto. Lui gode come un maiale. Lei avida continua ad infilarlo in bocca, nella sua piccola bocca, cercando di farlo arrivare in gola: le piace sentire quel palo durissimo di carne che le entra fino in gola, la eccita tanto che le sue mutandine ormai sotto sono diventate scure perché bagnate. Ora però voleva godere anche lei. Si stacca dal suo pene che ormai era diventato duro, proprio come piaceva a lei, e comincia a salire sul suo corpo.
Sofia chiude un attimo gli occhi; le sue dita si muovono nelle mutande sempre più veloci massaggiando il clitoride sempre più velocemente. Geme. Gode. Si masturba di rado ma quel racconto l'ha proprio eccitata. Muove leggermente il bacino seguendo il movimento delle sue dita che si strusciano sul clitoride... "Aaaahhh sssiiiiiiii" Gode come una maiala e viene bagnandosi completamente la mano e le mutandine. Distende le gambe, tremano, sono tremiti di piacere. L'orgasmo è stato fortissimo. Passa due dita sulle labbra di sotto, toglie poi la mano dalle mutande e lentamente le porta davanti agli occhi: osserva che sono bagnate dei suoi viscosi liquidi, profumano di lei, e si mette le dita in bocca. Le lecca chiudendo gli occhi, immaginando un bel cazzo, magari quello di Matteo... "Ma che penso!" confusa si toglie le dita dalla bocca, si alza e va in bagno. Seduta sul water fa pipì, le mutande sono state gettate nel cesto delle cose sporche tanto doveva cambiarle.
Asciugata la patatina va in camera sua e prende un altro paio di mutandine. I suoi non sono ancora tornati, infatti è presto, sono solo le dieci, torneranno per mezza notte circa. Sofia decide di sdraiarsi nel suo letto. Fa caldo, è afoso quindi niente coperte.
Tra le mani ha ancora quelle pagine che tanto l'hanno eccitata.
Le piace il racconto erotico, ha scoperto una perversione che neanche si immaginava. Ma non era ancora finito! Decide di continuare a leggere: "...il suo pene era ancora duro. Vedendo la sua amante sdraiata ed eccitata decide di mettersi sopra di lei e con un movimento deciso glielo infila dentro tutto d'un fiato; entrambi i genitali erano così bagnati che scivolavano da soli l'uno dentro l'altra senza alcun attrito. Lei lo sente entrare subito tutto, fino in fondo fino a sentire il suo pube spingere sul clitoride. Le piace, ne vorrebbe ancora di più. E' talmente duro, un palo duro che la fa godere. E' ghiotta del suo cazzo. Quando lui prova a far scorrere la sua asta fuori lei con le gambe attorno al suo bacino si stringe incrociando i piedi e facendo forza per spingerlo di nuovo dentro. "Dammelo tutto, fino in fondo, sfondami!" Gemono di piacere, lui è catturato dagli arti di lei che come una piovra lo stringono e lo spingono dentro. Lei si contorce dal piacere, vuole sentirlo dentro e fuori, dentro e fuori, più dentro che fuori. Poi lei molla la presa, allarga le gambe e ordina "Sbattimi". Non se lo fa ripetere due volte ed inizia a sbatterla, con ritmo regolare. -Tunf -Tunf come uno stantuffo, bagnato ovviamente. Dentro e fuori sempre più veloce, lui le tiene le gambe bene aperte e la guarda mentre si dimena dal piacere. "Dai, ancora! Ancora! Vengoooo vengoooo" Ancora un urlo di piacere mentre il ritmo rallenta..."
Sofia questa volta ha tolto subito le mutandine nuove, non vuole combinare un altro pasticcio.
Sofia intanto ha infilato dapprima un dito nella sua patatina sentendo quando fosse bagnata e quando godeva, ma non era abbastanza. Decide di infilare un secondo dito e poi un terzo! Chiuse di nuovo gli occhi ed immagina di nuovo Matteo che glielo infila tutto dentro stantuffandola in modo da farla godere come una porca! "Si sono una porca" sussurra "Lo voglio tutto fino in fondo" intanto le sue dita entrano ed escono toccandosi con l'altra mano il clitoride. Quanta voglia, quanta voglia di cazzo che ha Sofia. Le tre dita le infila fino alla fine godendo come una matta finché ad un certo punto viene invasa dall'orgasmo "Oddiooossiiiiii". Quanto ha goduto! Che orgasmo forte! Sdraiata su di un lato a coscie strette si sfila lentamente le dita e le infila in bocca. Con l'altra mano riprende in mano il racconto e continua a leggere "...lui non ce la fa più "Voglio venire, fammi venire, farò un lago di sborra!" Lei a queste parole si ferma, si sfila il suo cazzo, si mette a gattoni tra le sue gambe ed inizia a succhiarlo. E' bagnatissimo, buono, sa di loro. E' talmente duro che lei inizia a toccarsi con l'altra mano. La eccita sentirlo nella sua bocca. "Mhmmm... che buono!" Gli dice e lui replica "Succhialo, leccalo, ingoialo..." Lui non ce la fa più, ce l'ha talmente duro, la punta è così gonfia e lei lo succhia come fosse un lecca lecca "Vengo tesoro, vengo! VENGO!" E lei lo sente ancora più duro e poi pulsare tra le sue labbra e da quel bel cazzo inizia a sgorgare un fiume di sborra calda che le riempie la bocca. Lei rallenta, è talmente tanta che la deve ingoiare, un po' le esce e cola dalle sue labbra, sull'asta, fino ad appoggiarsi sulla sua mano con la quale teneva stretto il pene. Lo succhia ancora, ma più dolcemente, mentre ci sono ancora le ultime contrazione che fanno uscire ancora qualche goccia di sperma. Lui sta ancora godendo, lo sa che quell'attimo dopo l'orgasmo il pene è molto sensibile, ma lei sa come trattarlo. Quando smette di fuoriuscire lo sperma ingoia il residuo che ha in bocca, scende a succhiare quello fuoriuscito sull'asta del membro e con un gesto estremamente erotico si lecca quello colato sulla sua mano. Lei lo osserva, capisce che gli è piaciuto, proprio tanto! Sicuramente vorrà ancora vederla e godere!".
Sofia ha ancora le dita in bocca e le viene nuovamente in mente di succhiare il cazzo di Matteo, ma questa volta fa volare i suoi pensieri senza alcun freno fino a coricarsi ed addormentarsi.
Il giorno dopo Matteo è alla sua scrivania, ma non ha ancora visto Sofia in giro. Eppure questa mattina l'ha vista entrare di sfuggita, dove sarà finita? Va nel suo ufficio e chiede alla collega che gli dice "Oggi è in archivio, deve sistemare dei fascicoli".
Si libera del lavoro che stava facendo e si fionda a cercarla, è ansioso ed un po' imbarazzato. "E se non le fosse piaciuto? Mi tirerà uno schiaffo e non mi rivolgerà più la parola... forse ho esagerato" Poi girato l'angolo dietro uno di quegli alti scaffali se la trova di fronte: bellissima come sempre. Per qualche secondo c'é un silenzio imbarazzante quando all'improvviso lei si avvia lentamente verso la porta d'entrata dell'archivio "Forse ho esagerato dandoti quel racconto. E' solo un gioco, non volevo offendert..." Lei chiude la porta, gira la chiave. In silenzio torna e si mette di fronte a Matteo e gli sussurra "Vuoi sapere cosa penso del tuo racconto? Ti piacerebbe sapere se mi è piaciuto?" Lo bacia, gli mette subito la lingua in bocca. Non gli ha lasciato nemmeno il tempo di fiatare che si inginocchia, slaccia con foga la cintura e cala i pantaloni. Poi si ferma un attimo ad osservare: ce lo ha già duro! Cala anche le mutande, lo guarda e lo prende in mano. "E' proprio come me lo ero immaginato, bello e duro" pensò Sofia tra sé e sé.
Lo prese in bocca come un lupo affamato facendo a capire a Matteo quanto le sia piaciuto quel racconto...
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